Ho sviluppato migliaia  e migliaia di negativi, diapositive, pellicole in bianco e nero di tutti i formati 135 120 6×9 10×12 e in tutti questi anni come poteva un collezionista seriale buttare via la pellicola esposta e sviluppata ma che non rappresentava nulla era l’anticamera del lavoro fotografico o la coda dello stesso. Queste parti venivano da me tagliate non imbustate e per molti anni le ho conservate mi divertivano molto i colori e le tonalità che non una scelta di chi stà dietro il mirino aveva fatto ma del caso. Rulli immersi in acqua, brodo, fango, benzina, alcuni di questi rullini prima di arrivare al liquido giusto ne hanno assaporati altri, e poi c’erano quelli sotto o sovra esposti, quelli che avevano preso luce, quelli che mano inesperte avevano riavvvolto senza sganciare la frizione e quante altre manipolazioni hanno sopportato. Li ho elevati a scatti d’autore perchè in ognuno ho trovato panorami suggetioni, visioni e  luce tanta luce………. quella sempre.